dal Corriere di Forlì, 23 aprile 2007

 

“Incenerire i rifiuti resta una follia”

L’oncologo Lorenzo Tomatis critica lo studio scientifico

 

FORLI’. “Difficilmente le nuove generazioni ci perdoneranno per questo suicidio ambientale”. Molti forlivesi ricorderanno le drammatiche parole che l’ex direttore dell’Agenzia per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione mondiale della sanità, Lorenzo Tomatis, pronunciò durante un incontro convocato sull’inceneritore in Municipio, circa due anni fa. segue...

Oggi lo scienziato si dimostra scettico anche sul discusso studio dell’area di Coriano dove si sta costruendo il nuovo impianto di Hera.

Convinzioni. Dalla sua casa francese di Lione, l’oncologo attualmente presidente del consiglio scientifico dell’Associazione medici per l’ambiente, ribadisce dunque le sue ragioni in merito alla pericolosità delle emissioni inquinanti dei termodistruttori, e critica gli esiti e i limiti della ricerca compiuta da Azienda Usl, Comune e Arpa, e della quale peraltro era stato inizialmente chiamato a elaborare un parere come componente del comitato scientifico.

Critiche. “Sull’indagine in sé, sulla sua struttura e la metodologia utilizzata c’è poco da obiettare – spiega Tomatis – è uno studio di tutto rispetto. Il problema è un altro: le conclusioni che gli enti promotori hanno allegato al documento, ambigue e contraddittorie allo stesso tempo. Non si parla di rischi, e si minimizza su 3 tumori, 3 sarcomi dei tessuti molli, la cui origine – evidente – dipende dall’incidenza degli impianti sulla salute, dalle diossine e dalle altre mille sostanze che ne fuoriescono. Inoltre non capisco come mai l’analisi non proceda sulle determinazioni degli ossidi di azoto e di carbonio, oltre che di benzene, quando è risaputo che in una zona con un inceneritore i loro valori compaiano in maggiore quantità”.

Traffico. Il luminare triestino avanza più di un dubbio anche su quello che Arpa ha definito “fattore confondente”: l’influenza che i gas delle auto arrecherebbero alla qualità dell’aria di Coriano. “Scaricare tutta la questione sul traffico non mi pare una scusa valida – sottolinea Tomatis – anche perché gli effetti dei camini rappresentano un effetto moltiplicativo, ragion per cui ritengo che ci siano altri e migliori metodi per smaltire i rifiuti, a partire dalla raccolta differenziata. Pensare di volere ancora incenerire è una follia”.

Astenuto. Il medico rivela i perché della sua mancata firma al verbale finale del comitato scientifico. “Avevo chiesto che si facesse un approfondimento sullo stato dei bambini nel quartiere – confessa – e sulle conseguenze per loro delle emanazioni dei due bruciatori. All’inizio qualcuno me lo aveva promesso ma alla fine l’impegno non è stato mantenuto. L’ho giudicato una mossa molto scorretta”.

 

Alfredo Corallo