Il Messaggero

domenica 6 aprile 2008

«Così non si può più andare avanti»

Esasperati e sfiduciati i residenti di Massimina e Casale Lumbroso

di LUCA BRUGNARA

Scetticismo diffuso sul rispetto dei tempi, ma anche speranza che questa volta si arrivi a una soluzione definitiva, con l'attivazione del gassificatore. Residenti e lavoratori di Malagrotta, Massimina, Casale Lumbroso e degli altri quartieri a poca distanza dalla discarica attendono con ansia l'effettiva chiusura della discarica, prevista per il prossimo 31 dicembre e intanto seguono da vicino i lavori per il gassificatore. «Così non si può andare avanti - sottolinea Paola Stefanini, aderente al Comitato Malagrotta. - Speriamo che il nuovo impianto, dopo le opportune verifiche ambientali, possa portare alla chiusura della discarica e alla rinascita di una zona che ha sofferto per troppi anni».
Ad oggi, la situazione reale del quartiere, secondo gli abitanti, è quella di sempre: odore acre nell'aria, soprattutto dal tardo pomeriggio, gabbiani che volteggiano sopra la montagna di rifiuti. Nelle strade, sono scomparsi i presìdi e striscioni dei mesi scorsi per sollecitare la chiusura della discarica, ma non per questo la speranza è venuta meno. Proprio il Comitato Malagrotta ha ripetutamente chiesto «un consiglio straordinario sulla discarica». Ora, tra chi abita in zona, l'unico desiderio è che si possa risolvere "il problema di sempre", come viene definito da tutti. «Ben venga un nuovo impianto per il trattamento dei rifiuti - evidenzia Riccardo Fantoni, titolare di un bar in via di Casale Lumbroso. - Anche se alcuni materiali già non vengono più conferiti, qui la situazione non è diversa dal passato, con odore insopportabile e, di conseguenza, lavoro scarso per mancanza di clientela». A fine gennaio è finita la "staffetta del digiuno", durata 592 giorni, organizzata da vari comitati di zona e ambientalisti, per chiedere la chiusura della discarica. Tra questi, l'Associazione città di Roma, attraverso il suo presidente, Alberto La Cognata «si è impegnata per promuovere subito presso il Comune di Roma degli incontri per chiedere l'attivazione degli impianti». «Il gassificatore - sostiene Davide Farinelli, residente in via di Casale Lumbroso - consentirà di riqualificare la zona che, finalmente, potrà essere considerata in modo positivo». La sfiducia riguarda soprattutto il rispetto della scadenza di fine anno. «Da febbraio - ricorda Filippo De Angelis, del Comitato cittadini e residente in via Ildebrando Della Giovanna - i lavori per il nuovo impianto sembrano procedere. Non vorrei si arrivasse a nuove proroghe: inizialmente si era parlato del 31 maggio, ora speriamo che tutto possa essere pronto per dicembre, in modo da chiudere per sempre la discarica». Programmate, ovviamente, rilevazioni sulla qualità dell'aria. «Dopo l'ultimo incontro con la Regione - conclude il presidente del XVI municipio, Fabio Bellini - si è individuato un percorso: entro maggio, giugno o al massimo entro l'estate auspichiamo che il nuovo impianto possa essere collaudato, insieme a quello della Salaria, in modo da rispettare o magari anticipare la data del 31 dicembre per la chiusura della discarica».