MALAGROTTA, INDAGINE GASSIFICATORE: GIP ARCHIVIA IL PROCEDIMENTO

(OMNIROMA) Roma, 26 feb - E' finita in archivio il procedimento relativo al progetto per la costruzione di un gassificatore a Malagrotta. Lo ha stabilito il gip Antonio Stipo che sciogliendo la riserva posta all'esito della discussione tra le parti avvenuta alcuni giorni, fa ha respinto l'opposizione alla richiesta di archiviazione del fascicolo formulata Comitato di Tutela ambientale "Giardini del Pescaccio". Accolta quindi la richiesta di archiviazione formulata dal procuratore aggiunto Gianfranco Amendola. In particolare, il gip ha adottato tale decisione "ritenuto che le motivazioni dell'atto di opposizione appaiono inconferenti rispetto alle assorbenti valutazioni in diritto poste alla base della richiesta del pm (vizi del procedimento amministrativo non assumono rilevanza penale non essendo riconducibili ad alcuna fattispecie penale)". Il procedimento e' stato avviato sulla base di una denuncia del comitato di cittadini che chiedeva la verifica delle procedure di valutazione di impatto ambientale (Via), per la valutazione ambientale strategica (Vas), nonche' tutte le procedure previste in merito alla prevenzione dell'inquinamento, e se siano stati commessi delitti, omissioni, abusi d'ufficio da parte di pubblici ufficiali. I cittadini in sostanza chiedevano che venisse vietata la costruzione di un gassificatore che a loro avviso sarebbe realizzato con criteri che ormai sono superati di tempo e provocherebbe una situazione di grave pericolo per la salute pubblica.

In particolare il procedimento era stato avviato sulla base di una denuncia di un Comitato di Tutela ambientale "Giardini del Pescaccio" con cui si chiedeva la verifica delle procedure di valutazione di impatto ambientale (Via), per la valutazione ambientale strategica (Vas), nonché tutte le procedure previste in merito alla prevenzione dell'inquinamento, e se siano stati commessi delitti, omissioni, abusi d'ufficio da parte di pubblici ufficiali. I cittadini in sostanza chiedevano che venisse vietata la costruzione di un gassificatore che a loro avviso sarà realizzato con criteri che ormai sono superati di tempo e provocherà una situazione di grave pericolo per la salute pubblica. All'esito degli accertamenti il procuratore aggiunto Gianfranco Amendola aveva chiesto l'archiviazione del procedimento non avendo rilevato alcun profilo penalmente rilevante. Ciò in quanto la denuncia riguarderebbe presunte irregolarità amministrative e il fatto che il gassificatore non è ancora in funzione e dunque il pericolo per la pubblica salute sarebbe eventuale e futuro. Oggi la discussione delle parti, in camera di consiglio, davanti al gip che si è riservato di adottare la decisione nei prossimi giorni. Nell'opposizione all'archiviazione i legali del comitato dei cittadini, gli avvocati Francesca Romana Fragale e Pierfilippo Pompei, affermano inoltre che con un'ordinanza è stato disposto un ampliamento della discarica "i cui confini verrebbero a coincidere con il limitrofo centro abitato con i conseguenti ed immaginabili danni per la salute delle persone e per la tutela dell'ambiente - si legge nell'atto - i rifiuti del cui smaltimento si tratta sono classificabili come pericolosi risultando ancor più nocive le emissioni derivanti dal processo di smaltimento di questi ultimi. La zona di allargamento della discarica chiamata 'Testa di carne' sita in zona Malagrotta, estendendosi per ventitre' ettari ed a ridosso del centro abitato di Massimina, va ben oltre la zona in cui è stato costruito il diaframma perimetrale impermeabile in cemento armato ('polder'), atto ad assicurare l'isolamento idrogeologico della discarica e proteggere l'ambiente circostante. Il polder e' stato costruito per impedire ogni fuoriuscita di percolato, liquido di lisciviazione dei rifiuti altamente tossico ed estremamente pericoloso per il possibile inquinamento delle falde acquifere. Nella zona di cui trattasi invece vengono rilasciati sia Fos 'frazioni organiche stabilizzate' sia le scorie del gassificatore, sia le scorie del gassificatore che sono particolarmente nocive". Non solo, secondo i legali, "le norme sanzionatorie previste sulla Vas e sulla autorizzazione integrata ambientale, sono norme penali, se pure di natura contravvenzionale, e l'articolo 674 cp (getto pericoloso di cose) è reato di pericolo". L'avvocato Pompei ha infine aggiunto che la "società che sta costruendo l'  impianto, la Thermoselect è la stessa che ha già realizzato in Germania un gassificatore, che dovrebbe essere analogo a quello di Malagrotta. Questo impianto in Germania non è più in funzione perché emetteva gas nocivi".