AMBIENTEFUTURO NEWS:

TUTTE LE NOVITA’ SUI RIFIUTI DALLA FINANZIARIA

 

NON SOLO CIP 6

Mentre attendiamo in modo non certo rilassato che l’emendamento approvato dal Governo nella seduta del 27 dicembre in materia di abolizione dei certificati verdi a favore della combustione della parte non biodegradabile dei rifiuti venga avallato in sede parlamentare pensiamo di far cosa utile nel riassumere le principali novità introdotte dalla Legge Finanziaria in materia di gestione dei rifiuti.

http://ambientefuturo.interfree.it fornisce ulteriori commenti.

Tali novità sono inserite nell’articolo 1 e si articolano attraverso:

COMMA 184

il regime di prelievo per il servizio di raccolta e smaltimento assunto dai singoli comuni rimane invariato anche per il 2006;

in materia di assimilazione dei rifiuti continuano ad applicarsi le norme precedenti il testo unico 152/06 e cioè gli articoli 18 e 57del dlgs 22/97;

il termine di applicazione del dl 13 gennaio 2003(per i divieti di conferimenti in discarica)è prorogato di un anno (31 dicembre 2007)anche per quanto riguarda il divieto di conferimento dei rifiuti ad elevato potere calorifico(13.000 MJ)

 

COMMA 1108

Vengono stabiliti nuovi obiettivi "minimi" di Raccolta Differenziata:

40%alla fine del 2007;

50%al 2009;

60%al 31 dicembre 2011.

E’ previsto anche il Commissariamento (previa diffida) da parte delle Regioni di quegli ambiti territoriali (ATO) che non raggiungono tali obiettivi.

 

COMMA 1109

Per gli anni successivi al 2011 si deve progredire nello sforzo di "realizzare"l’obiettivo Rifiuti Zero".

 

COMMA 1116

È prevista la realizzazione di un sistema di controlli in grado di garantire un sistema di "tracciabilita" dei rifiuti per contrastare la criminalità organizzata nell’ambito dello smaltimento dei rifiuti.

 

COMMA 1117

Le agevolazioni alle energie rinnovabili devono rispettare la lettera della direttiva 77/2001nell’articolo 2"sono fatti salvi i finanziamenti e gli incentivi concessi ai sensi della previdente normativa ai soli impianti GIA’ AUTORIZZATI e di cui sia stata avviata concretamente la REALIZZAZIONE ANTERIORMENTE ALL’ENTRATA IN VIGORE DELLA PRESENTE LEGGE …"

 

COMMA 1118

(quello che consente deroghe non ben precisate al ministro dello sviluppo economico-leggi Bersani-nel continuare a concedere, attraverso propri decreti, i famigerati incentivi agli inceneritori e ad altri impianti ESISTENTI E/O GIA’ AUTORIZZATI (seppur non operativi) al momento dell’emanazione della legge finanziaria. Nostro commento: è qui che si annida la concreta possibilità di dare il via ad impianti non ancora operativi come per esempio l’inceneritore di ACERRA, il gassificatore di MALAGROTTA a Roma e addirittura ad impianti di cui ancora sono in corso le VIA come quelli di TORINO al Gerbido e in Sicilia a CAMPOFRANCO dove ancora non sono state acquisite le autorizzazioni definitive. Ed è qui che dovrebbe intervenire l’emendamento governativo che "stringe"i margini delle deroghe in mano a Bersani.

Il comma consente anche (di concerto con il ministro dell’ambiente) di definire i criteri per l’assegnazione degli incentivi alle fonti rinnovabili secondo l’art.2 della 77/2001.

 

COMMA 1120

Si prevede la abrogazione dell’art. 17 del DLGS 387del 2003 che assimilava il CDR a fonte di energia rinnovabile e a "cascata" tutta un ulteriore serie di partI di normative previgenti tra cui il DL 152 del 2006.

 

COMMA 1130

Viene previsto il finanziamento (di appena 1 milione di euro) per un piano sperimentale di promozione nell’uso di PLASTICHE BIODEGRADABILI al fine di arrivare (vedi COMMA 1131) alla completa eliminazione degli "shoppers" per i quali è previsto il "BANDO" entro il 2010.

 

COMMENTO SINTETICO: al di là della DETERMINANTE QUESTIONE DEI SUSSIDI AGLI INCENERITORI CHE IN PARTE RILEVANTE CONTINUA A RIMANERE APERTA SE NON INTERVERRA’ L’EMENDAMENTO GOVERNATIVO la finanziaria contiene luci ed ombre. Certamente E’ BUONO rivedere al rialzo gli obiettivi minimi di RD che dovranno costituire "vincolo" delle stesse previgenti pianificazioni da integrare con ulteriori ritocchi nella direzione della "massimizzazione" delle raccolte differenziate (che difficilmente NON POTRANNO NON ESSERE PORTA A PORTA, visto gli elevati target stabiliti); cosi’ come pur potendo apparire simbolico E’ DI GRANDE RILEVANZA L’ AVER STABILITO UN RIFERIMENTO VINCOLANTE A RIFIUTI ZERO che per la prima volta fa ingresso nella legislazione italiana(primo caso europeo).

Non a caso CONFINDUSTRIA ed una delle più accreditate "voci" d egli addetti ai lavori (BOLLETTINO RIFIUTI diretto da Paola Ficco) tacciano questi punti come "farneticazion politiche"rimpiangendo il "più realistico"decreto Ronchi. QUINDI ATTENDIAMOCI UN BOICOTTAGGIO IN PIENA REGOLA cosi’ come già segnalato dalle"alte sfere"dell’ANCI (associazione dei Comuni italiani di cui è presidente l’inceneritorista Domenici, sindaco di Firenze).

Per quanto riguarda ancora la questione degli incentivi agli inceneritori OLTRE A CONTINUARE LA PRESSIONE SULLE STESSE ISTITUZIONI ( è martellante ma finora senza successo, la nostra richiesta di incontri alle COMMISSIONI AMBIENTE DI SENATO E CAMERA per affrontare i temi posti con la PETIZIONE promossa da RETE NAZIONALE RIFIUTI ZERO e da GREENPEACE) occorre lavorare PER LA RISCRITTURA/CANCELLAZIONE del DLGS 387/2003 per evitare che "PASSI" l’incentivazione della combustione delle BIOMASSE(soprattutto - ma non solo - per la parte derivante dai rifiuti agro-industriali). Infine alcune considerazioni anche sulla legittimità giuridica del "regime di deroga" riconosciuto agli inceneritori esistenti e autorizzati per quanto riguarda la continuità dei sussidi agli stessi. A NOSTRO AVVISO RICORRONO DI NUOVO I TERMINI DI UN RICORSO IN SEDE EUROPEA in quanto tale regime APPARE IN CONTRASTO CON LA DEFINIZIONE DI "FONTE RINNOVABILE" come riconosce la stessa legge finanziaria. Infatti SE LA PARTE NON BIODEGRADABILE DEI RIFIUTI NON PUO’ ESSERE ASSIMILATA A FONTE RINNOVABILE PUO’ UNA DEROGA AFFERMARE L’OPPOSTO RICONOSCENDO INVECE AI RIFIUTI I FINANZIAMENTI PREVISTI SOLO PER LE FONTI RINNOVABILI?

 

QUANTO COSTERA’INCENERIRE CON LA NUOVA NORMATIVA

 

La nuova normativa peraltro ancora contraddittoria dovrebbe allineare l’Italia agli altri paesi dell’Unione Europea. Si badi bene però che la direttiva 77/2001 NON VIETA IL SOVVENZIONAMENTO ALLA COMBUSTIONE DEI RIFIUTI MA LO "SPOSTA" ALLA COMPONENTE "BIOGENICA" e cioè biodegradabile (sostanze organiche e cellulosiche quali carta e legno) non riconoscendoli sostanzialmente alla combustione delle plastiche. Ma la direttiva europea non vieta che in sede nazionale i singoli Paesi possano adottare anche normative più restrittive. Per esempio LA GERMANIA NON INCENTIVA LA COMBUSTIONE DI NESSUN TIPO DI RIFIUTO cosi’come l’INGHILTERRA dove però viene incentivata la gassificazione/ pirolisi. Comunque la normativa europea vincola la "materia" al rispetto della "gerarchia" di trattamento dei rifiuti che privilegia il recupero di materia all’incenerimento con recupero di energia. Questo vuol dire che nell’ambito di una strategia che mira a "massimizzare" i recuperi si può sempre sostenere a ragione che recuperare la sostanza organica e la carta E’ MOLTO PIU’ VANTAGGIOSO DAL PUNTO DI VISTA ENERGETICO CHE BRUCIARE QUESTI SCARTI. IN SINTESI, DAL PROVVEDIMENTO IN CORSO CI SI PUO’ ATTENDERE UNA "SVALUTAZIONE" DEI SISTEMI BASATI SULLA VALORIZZAZIONE DEL CDR. Allora su quali basi tenderà a riorganizzarsi l’industria "sporca" dell’incenerimento? In paesi quali l’Olanda le sovvenzioni vengono calcolate sulla base della percentuale(definita attraverso un coefficiente) in peso della parte biodegradabile(ma possono essere calcolate anche sulla percentuale "attesa" di energia ricavata nel processo di combustione, in questo caso, vista l’alta presenza di umidità nel combustibile l’energia e le sovvenzioni ricavate calano ancora di più). Naturalmente dobbiamo vigilare che non vengano intraprese in sede italiana forme compensative ulteriori per "integrare"i mancati "profitti" ottenuti con la combustione. E’ CHIARO CHE A QUESTO PROPOSITO SI APRE LA NUOVA FRONTIERA DELLA COMBUSTIONE DELLE BIOMASSE E DELLA REALIZZAZIONE DI "MACROIMPIANTI" (sul "modello Brescia") in grado di compensare i minori ricavi per unità di rifiuto bruciato con LE GRANDI QUANTITA’ DI RIFIUTI TRATTATI adottando ECONOMIE DI SCALA BASATE SULLA IMPORTAZIONE DEI RIFIUTI. Per quanto ci riguarda ed in linea con la stessa normativa EU OCCORRE SOSTENERE CHE I RIFIUTI DI ORIGINE BIOGENICA (biomassa) POSSONO ESSERE TRATTATI ANCHE CON LA DIGESTIONE ANAEROBICA (fermentazione in assenza di ossigeno) per ricavarvi energia oppure sottoposti a compostaggio aerobico anziché ricorrere all’incenerimento.

Con la nuova situazione (secondo stime forniteci da esperti) incenerire comporterà costi da 150-250euro/tonnellata a fronte degli attuali 80-200 (a secondo delle economie di scala) perdendo circa il 50% delle attuali entrate derivanti dalla vendita di energia. Quindi pur in uno scenario contraddittorio l’industria dell’incenerimento PERDERA’ COMPETITIVITA’ dovendo aumentare i costi di conferimento (e quindi le tariffe delle utenze che però sono quelle che quasi sempre si oppongono agli inceneritori acquistando cosi "potere contrattuale")

Concludendo: LA VIA MAESTRA E’ QUELLA DI SPINGERE VERSO UNA NORMATIVA ALLA TEDESCA DIMOSTRANDO ANCORA UNA VOLTA CHE L’INCENERIMENTO E’ LA FORMA PIU’ INQUINANTE E NETTAMENTE PIU’ COSTOSA DI SMALTIMENTO.

 

Rossano Ercolini, Fabio Lucchesi