Ai coordinatori dei tavoli regionali di confronto nell'ambito della Conferenza programmatica indetta dal Commissario Marrazzo.

Nelle ordinanze n. 14 e n. 16, emesse il 25 marzo 2005 dall'allora vice-commissario del Governo all'emergenza rifiuti nel Lazio, Marco Verzaschi, sono evidenti una serie di incongruenze. Poiché le due ordinanze sono alla base di una forte reazione popolare nella zona di Malagrotta alla periferia nord ovest della capitale nonché dell'intera Rete regionale rifiuti, si chiede ai coordinatori dei tavoli di verificare quanto emerso e di produrre tutti gli atti in merito emessi dagli uffici regionali.

Innanzitutto, l'ordinanza commissariale n. 14 del 25 marzo 2005, relativa all'allargamento della discarica nell'area "Testa di cane", contiene ripetuto ben tre volte un errore assolutamente incomprensibile; precisamente nelle pagine 4, 13 e 15 viene citato il decreto n.26 del 31 marzo 2005, relativo al Piano di adeguamento della discarica per rifiuti non pericolosi sulla base del d.l. n.36/03: l'ordinanza ha anticipato di 6 giorni il decreto che ne permette l’emissione! E' possibile che un atto tragga motivo da un provvedimento successivo?

Inoltre, alle pgg. 7-8 viene asserito che "il progetto ha assunto criteri progettuali assolutamente equivalenti a quelli tipici della realizzazione di una discarica per rifiuti NON pericolosi", mentre a pag. 14 si parla di utilizzo a "Testa di cane" oltre che di Fos anche di "inerti di recupero comprese le scorie provenienti dalla termovalorizzazione effettuata in ambito regionale", che evidentemente SONO pericolosi. A quale tipo di discarica si riferisce l'ordinanza? E cosa si sta realizzando a Malagrotta?

Inoltre, dalle notizie apparse sulla stampa e confermate durante la seduta del 16 ottobre dal rappresentante della COLARI al tavolo "Innovazione tecnologica e Ricerca", si apprende che il gassificatore in costruzione, autorizzato con ordinanza n. 16 del 25 marzo 2005, non seguirebbe più la tecnologia Thermoselect come da progetto approvato. Si tratta dunque di una variante in corso d'opera che necessita di una nuova autorizzazione. Si vuol conoscere qual è la nuova tecnologia e se la nuova autorizzazione è stata emessa secondo le norme vigenti. Si continua a parlare di adozione di tecnologie sperimentali (così come scritto nell'ordinanza n. 16). E' possibile? E' ragionevole che le Amministrazioni pubbliche competenti autorizzino, nella loro responsabilità, la sperimentazione di tecnologie di incenerimento/gassificazione sulla pelle degli abitanti e senza garanzie per l'ambiente, in spregio al pur minimo rispetto del principio di precauzione adottato e assunto a base di tutte le normative comunitarie?

Si coglie qui anche l'occasione per richiedere gli atti regionali conseguenti al parere espresso dal Dipartimento X (V U.O.) del Comune di Roma in data 22 luglio 2004, prot. QL 18259, avente oggetto Variante alPRG del Comune di Roma relativa alla discarica di rifiuti urbani di Malagrotta, in cui veniva affermato che l'amministrazione comunale faceva rilevare che "la documentazione fornita nel tempo relativa alla discarica, agli impianti annessi ed ai restanti impianti, presenta numerose incongruenze e non riporta in maniera chiara ed univoca la localizzazione degli impianti oggetto di provvedimenti rilasciati dal Commissario regionale; tale documentazione riporta inoltre manufatti edilizi di cui non è noto lo stato autorizzativo. "

Si chiede, altresì, quali atti ha messo in essere l'Ufficio V.I.A. regionale in seguito al parere espresso ancora dal Dipartimento X (IV U.O.) in data 22 dicembre 2003, prot. 32590, e ribadito in data 6 dicembre 2004, prot. QL 30578, avente oggetto Centrale di massificazione per la produzione di energia elettrica da CDR. Società COLARI, Roma, in cui si afferma quanto segue "In tale area inoltre sono presenti grandi impianti quali la raffineria di Roma ed il forno inceneritore AMA, che già determinano, insieme alla discarica, forti impatti dal punto di vista ambientale e anche da quello sociale, ed è prevista la realizzazione di una centrale termoelettrica, attualmente sottoposta aprocedura di V.I.A. nazionale.

Il quadro descritto non consente di formulare un parere sulla singola proposta progettuale, ma richiede un 'analisi più ampia di tutte le componenti interessate. Si ritiene pertanto necessaria che venga attivata una procedura di impatto che tenga conto di tutti gli elementi sopra enunciati e di tutti quegli altri di cui si è a conoscenza che saranno oggetto di ulteriori prossime proposte. " Uno studio di tutta la zona, prima di insediarvi altre attività, è stato annunciato il 12 ottobre scorso anche dall'Assessore all'Ambiente del Comune di Roma durante i lavori del convegno "Investire per ridurre e differenziare i rifiuti nel Lazio" tenutosi presso il Centro Congressi Cavour. Non si ritiene dunque che, prima di procedere a ulteriori impatti sull'ambiente e sulla salute, si debba preventivamente realizzare un'approfondita indagine sanitaria e ambientale su tutte le emissioni in aria e nelle acque dell'area?

Le presenti questioni verranno altresì sottoposte al Ministro dell’Ambiente, che deve vigilare sull'opera del Commissario all’emergenza ambientale nel Lazio, e alla Provincia di Roma, competente per le autorizzazioni e i controlli sulle emissioni in aria e nelle acque.

Roma, 6 novembre 2006