Malagrotta non chiude:
nuova proroga fino a dicembre



26 giugno 2012 -
Il sito della Valle Galeria resterebbe sempre il più gettonato «Monti dell'Ortaccio o Monte Carnevale?».Comunque sia pare che la scelta della discarica, una volta prorogata Malagrotta, ricada proprio su uno di questi due siti.

Anzi c'è chi giura che il commissario governativo abbia già scelto Monte Carnevale, adiacente a un'area militare.

Ancora una volta la valle Galeria dunque, dove le popolazioni sono allarmate per le ultime rilevazioni epidemiologiche. «Voglio vedere - ci dice il consigliere pidiellino del XVI municipio Antonio Aumenta - se questa volta il sindaco Gianni Alemanno verrà con noi a fare le barricate con tanto di fascia tricolore come aveva solennemente promesso.

E sì, perché nella zona proprio di barricate si parla, senza bisogno che le forze politiche si agitino per innalzarle. Eppure la voce su Monte Carnevale prende sempre più consistenza e ce lo conferma anche Marco Palma consigliere Pdl del XV municipio, anch'esso coinvolto nella iattura della nuova discarica 'temporanea' che vede i due siti Carnevale e Ortaccio, uno accanto all'altro e tutti e due vicini a Malagrotta.

«Ci vuole una risposta politica forte - prosegue Palma - Occorre che i consigli e le giunte dei due municipi si sciolgano. Occorre che tutti i consiglieri, destra, sinistra, centro diano le dimissioni, perché se queste due istituzioni non hanno fatto sentire potentemente la loro voce per bloccare la nuova discarica, vuol dire che i municipi non hanno peso e potere. Nemmeno riescono a rappresentare le voci del malessere che oggi divengono indignazione e rabbia».

Questa è la risposta che i due consiglieri proporranno immediatamente, ma questo è solo l'aspetto politico di una rivolta che comincia a serpeggiare nei territori e che si diffonde a macchia d'olio. La infinita vicenda della discarica alternativa, le continue proroghe di Malagrotta hanno creato sfiducia nelle istituzioni politiche e nei partiti, prodighi di promesse ma solo a fini elettorali.

E il fatto che i due consiglieri tirino in ballo proprio le promesse del sindaco Alemanno sta a dimostrare che il sasso nel putrido stagno della questione rifiuti è stato gettato ed i cerchi potrebbero lambire proprio il Campidoglio aprendo una situazione di crisi acuta ma non imprevedibile.

E' il momento della resa dei conti.

gl

http://www.cinquegiorni.it/files/120626/26_giugno.pdf

 


il commento all'articolo da un post di Patrizia Corrias su Facebook

In merito all'articolo apparso oggi sul quotidiano 5 giorni "L'ultimo dilemma: Monti dell'Ortaccio o Monte Carnevale" dove sembra che la scelta sia tra i due siti entrambi a Valle Galeria, mi domando chi avrà il coraggio, se il Sindaco o i membri del Comitato Tecnico Regionale, di apporre la propria firma in calce all'autorizzazione all'impianto.

A parte i dati allarmanti diffusi anche recentemente sullo stato di salute degli abitanti, preceduti da quelli altrettanto allarmanti sull'ambiente, che già da soli sarebbero sufficienti a fare ricorso al principio di precauzione e a far si che il sindaco intervenisse immediatamente, in qualità di garante della salute e della sicurezza dei cittadini amministrati, forse, tra i decisori, si fa finta di non sapere (e voglio essere buona) che a causa della vicinanza a impianti soggetti alla Seveso, nel caso di insediamento di stabilimenti nuovi, modifiche degli stabilimenti esistenti e nuovi insediamenti o infrastrutture attorno a stabilimenti esistenti (vie di comunicazione, luoghi frequentati dal pubblico, zone residenziali), qualora l’ubicazione della nuova struttura possa aggravare il rischio o le conseguenze di un incidente rilevante, gli strumenti urbanistici devono individuare e disciplinare le aree da sottoporre a specifica regolamentazione, tenuto conto anche di tutte le problematiche territoriali e infrastrutturali relative all’area vasta.

Così il Comune deve redigere l'Elaborato Tecnico “Rischio di incidenti rilevanti (RIR)” relativo al controllo dell’urbanizzazione in grado di rendere gli strumenti urbanistici stessi congruenti con la sicurezza dell’ambiente e della popolazione. Sia nel caso della formazione degli strumenti urbanistici nonché di RILASCIO DELLE CONCESSIONI e AUTORIZZAZIONI EDILIZIE si deve in ogni caso tenere conto, secondo i principi di cautela, degli elementi territoriali e ambientali vulnerabili esistenti e di quelli previsti all’interno delle aree potenzialmente interessate dagli incidenti rilevanti e comunque con un’estensione non inferiore al raggio di 1 km dallo stabilimento (dai confini, dello stabilimento, visto che, almeno per la raffineria, non è ancora stato approvato il PEE e qui c'è da chiedersoi come mai? ma è un'altra storia).

Nelle realtà territoriali in cui l'Elaborato Tecnico RIR non è ancora stato redatto, lasciando così l’area interessata da impianti a RIR non sottoposta a specifica regolamentazione, (è il caso della nostro territorio, che strano caso, almeno fino a qualche anno fa, del dopo non ho purtroppo conto) il COMITATO TECNICO REGIONALE è responsabile del RILASCIO DI AUTORIZZAIONI, PARERI, NULLA OSTA e CONCESSIONI EDILIZIE.

Tra l'altro in questi casi la deroga per l'emergenza, seppure purtroppo abusata nel passato dalla Regione, non può essere ammessa in quanto facente parte di norme relative alla sicurezza e alla salute dei cittadini.

Dal 2001 al 2008, e forse anche ad oggi, il territorio della Valle Galeria non è ancora stato sottoposto a specifica regolamentazione da parte del Comune. Rinunciando a tale compito istituzionale, si è lasciato al CTR e alla regione ampi margini di definizione della pianificazione del territorio, interessato dalle aree di danno, e della compatibilità territoriale e ambientale di eventuali progetti di impianti, infrastrutture, reti, ecc. limitrofi.

Patrizia Corrias