Oggetto: Richiesta di Consiglio Municipale Congiunto XV e XVI

Vogliamo portare a conoscenza degli amministratori dei Municipi XV e XVI dei recenti rilevanti sviluppi della situazione nella Valle Galeria a seguito di sopralluoghi e verifiche fatte da Istituzioni dello Stato.

Funzionari dei Vigili del Fuoco "in data 8 agosto U.S. hanno effettuato un sopralluogo presso il gassificatore di Malagrotta (sopralluogo per il rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi richiesto dalla Società in data 17 luglio 2008)…dove hanno preso atto che i lavori, sia edili che impiantistici, non risultavano, ancora completati anche se erano in corso attività di prova e messe e punto dell'impianto trattamento acque provenienti dal percolato, ed hanno quindi sospeso l'attività di sopralluogo in attesa di chiarimenti da parte del Titolare della Società."

Durante il sopralluogo, i funzionari VVF incaricati hanno richiesto la seguente documentazione in quanto ritenuta utile per una migliore attività di controllo:

bullet

specifica e dettagliata dichiarazione sulle tipologie di sostanze pericolose presenti, (schede di sicurezza o caratteristiche di pericolosità) e relativi quantitativi massimi stoccabili (al fine di un corretto inquadramento in relazione agli obblighi di cui al D.Lgs. 334199).

bullet

esiti di altri procedimenti amministrativi/autorizzativi (AIA, VIA, Decreti Regionali etc) o di attività di collaudo al fine di poter correttamente valutare eventuali modifiche apportate rispetto al progetto approvato ed eventuali interferenze con la sicurezza antincendi.

Dobbiamo a questo riguardo sottolineare come le stesse richieste siano state fatte da oltre due anni dal Comitato Malagrotta e dalle altre Associazioni e Comitati della Rete Regionale Rifiuti del Lazio senza, a tutt’oggi, avere alcun tipo di risposta.

Il gassificatore di Malagrotta è oggetto di un’indagine avviata a seguito di alcuni sopralluoghi effettuati dai Carabinieri del NOE, dai quali risulta che "Sono emerse alcune anomalie procedurali anche di carattere sostanziale".

bullet

Dalla relazione tecnica inviata dalla Soc. Giovi il 1° luglio 2008 risulta che il serbatoio di ossigeno (già carico e operante) avrà la capacità di 200 mc. La società conferma tuttavia che il serbatoio non conterrà mai una quantità di ossigeno superiore alle 160 tonnellate.

bullet

"Risulta invece dalle certificazioni e da un rapido calcolo che il serbatoio medesimo è capace di uno stoccaggio massimo di 228 tonnellate e pertanto rientra a pieno titolo negli adempimenti di cui al ddl 334/99 (Seveso II)"

bullet

La situazione riscontrata suscita "perplessità sul piano operativo, procedurale e della sicurezza".

bullet

"Secondo la normativa, in caso di modifiche che comportino una alterazione delle preesistenti condizioni di sicurezza anti-incendio, vi è l'obbligo di avviare nuovamente l'iter, con presentazione del progetto e parere di conformità".

bullet

"La zona è contornata da aziende a rischio di incidente rilevante e pertanto una nuova azienda deve tener conto dell' Art 12 e dei suoi dettami per le dovute analisi dell'effetto domino".

In conclusione:

bullet

"Sono state violate le prescrizioni di cui alla lettera a), o) e q) del punto 7 del decreto commissariale n. 37 del giugno 2008 (autorizzazione provvisoria per l'entrata in funzione del gassificatore).

bullet

Non risulta essere stato efficacemente assicurato il rispetto delle norme anti-incendio ed i principi normativi tesi a prevenire eventuali incidenti rilevanti, considerate anche le attività degli insediamenti industriali ubicati nei pressi dell'impianto di Malagrotta, che ovviamente non può non essere tenuto in considerazione, nè in fase progettuale, nè in fase realizzativa, costituendo di fatto un aggravio del rischio preesistente nell' intera area".

Tutte queste gravissime contestazioni fanno seguito ad oltre venti anni di gestione della discarica costellata da una serie di irregolarità:

mancata ricopertura giornaliera dei rifiuti, certificata da foto giornaliere dei rifiuti lasciati scoperti;

scarico illegale di percolato
nel canale che costeggia la discarica, ripreso in diretta da una rete televisiva;

laghetti di percolato
fotografati nelle vicinanze del perimetro;

che hanno portato ad una serie di atti giudiziari contro il gestore della discarica, con due sentenze già passate in giudicato ed un altro processo la cui ultima udienza sarà il 3 novembre.

Anche la Commissione Europea ha deciso di controllare meglio la gestione di questa discarica. La procedura d'infrazione per la discarica di Malagrotta, che era stata archiviata dalla Commissione di Bruxelles in seguito all'invio del piano di adeguamento della discarca stessa - e di forti pressioni diplomatiche da parte del Governo italiano nel 2005 - verrà ora sottoposta a riesame completo durante il mese di novembre. L'Ufficio del Mediatore Europeo, l'autorità ispettiva dell'Unione e del Parlamento di Strasburgo che riesamina le procedure contestate nei confronti della Commissione, ci ha comunicato ufficialmente che un'ispezione di tutta la documentazione sul caso Malagrotta sarà effettuata nel mese di novembre presso il Dipartimento Ambiente della Commissione al fine di accertare se la decisione della Commissione del 2005 è stata pienamente in linea con la direttiva europea o se il caso deve essere riaperto.

Il comitato Malagrotta ha da tempo manifestato grande preoccupazione per un impianto che ha creato grande confusione nel suo iter autorizzativo.

Va segnalato il fatto che lo stesso Comune di Roma (X Dipartimento, Servizio VIA-VAS) ) aveva espresso forti e ripetute perplessità sulla localizzazione dell’impianto di gassificazione fin dal dicembre 2003. Le perplessità vertevano sulla concentrazione degli impianti industriali già esistenti in quell’area e sulla contiguità dell’impianto stesso rispetto alla massa dei rifiuti della discarica (decine di milioni di tonnellate di rifiuti interrate a Malagrotta fin dagli anni 60), situazione che poteva oggettivamente rappresentare un fattore di rischio elevato anche in considerazione del fatto che il gassificatore è un impianto ufficialmente definito come "sperimentale" e che un’eventuale fuga di biogas dalla discarica era suscettibile di provocare una reazione a catena di incendi ed esplosioni con conseguenze imprevedibili.

Il X Dipartimento - Servizio Valutazione Impatto Ambientale aveva perciò raccomandato che prima di qualsiasi decisione sulla centrale di gassificazione si procedesse ad "uno studio di sicurezza integrato dell’area vasta", cioè di tutta l’area di Malagrotta - Valle Galeria. La Regione non ha ritenuto di dare seguito a questa richiesta del Comune.

Va ricordato inoltre che l’area in questione è un "Sito classificato a rischio di incidente rilevante soggetto ai vincoli del D.L. 334/99 (SEVESO II)", e diversi cartelli collocati su Via di Malagrotta fra la raffineria e il gassificatore in effetti lo ricordano. Fra i vincoli che tale decreto impone c’è anche quello della consultazione della popolazione. Inoltre il decreto prevede che sia predisposto un piano di evacuazione nell’eventualità, appunto, di un "incidente rilevante".

La questione della tecnologia del gassificatore in costruzione è stata al centro di una fortissima polemica dato che la tecnologia autorizzata (Thermoselect, una società svizzera) è stata successivamente smentita con dichiarazioni di rappresentanti del COLARI. A quanto pare, dopo il fiasco del gassificatore Thermoselect di Karlsruhe in Germania, che ha dovuto essere chiuso nel 2004 per problemi tecnici e superamento dei limiti delle emissioni consentite, sono state apportate delle modifiche all’impianto in costruzione a Roma, ma la variante non è stata sottoposta alla procedura autorizzativa, e quindi si presume che si stia costruendo un impianto difforme dall’autorizzato, oppure più semplicemente, la tecnologia è quella pericolosa che ha già clamorosamente fallito in Germania.
Il tema dei controlli dell’inquinamento atmosferico e delle acque superficiali e sotterranee dell’area di Malagrotta – Valle Galeria è un tema ricorrente nella stampa e nei dibattiti, ma per il quale poco o nulla è stato fatto finora in maniera sistematica e continuativa.
E’ indispensabile e urgente che un sistema di monitoraggio serio venga implementato in un’area così compromessa, dove ancora non c’è neppure una centralina stabile. E dove la prima centralina permanente che finalmente è stata approvata entrerà in funzione DOPO l’avvio del gassificatore, il che è semplicemente assurdo.
Nel frattempo però, rilevamenti effettuati dal Dottor Salvatore Damante, ricercatore ambientale, hanno misurato livelli di polveri sottili anche 15 volte sopra la norma, mentre un’indagine epidemiologica svolta in collaborazione con un primario di pneumologia dell’ospedale Israelitico hanno dimostrato insufficienze respiratorie in percentuali superiori alle attese.
Una situazione preoccupante scaturita a nostro avviso anche per l’affidamento, da parte delle Istituzioni e degli Amministratori, compresi quelli più vicini al territorio, a garanzie autoreferenziali del gestore della discarica, e costruttore del gassificatore, che non ha, oggettivamente, titoli per garantire questa fiducia.
E questo è oggi autorevolmente certificato dai sopralluoghi di Vigili del Fuoco e Carabinieri, che hanno dimostrato l’assoluta indifferenza della gestione della discarica per il rispetto di norme e precauzioni a tutela della salute e dell’incolumità dei cittadini della Valle Galeria e di Roma in generale viste che le dimensioni e la pericolosità di questo impianto valicano i confini strettamente territoriali.

In base a queste considerazioni, sicuro di costruttivo riscontro il Comitato Malagrotta, chiede, ai Presidenti e a tutti i Consiglieri dei Municipi XV e XVI, di organizzare un Consiglio Municipale congiunto, come già avvenuto in passato, per discutere delle mancate garanzie di sicurezza evidenziate dai sopralluoghi recenti e in corso, e per dare risposte alle garanzie che spettano di diritto a tutti i cittadini.

La richiesta e' particolarmente urgente anche in considerazione del fatto che il presidente del COLARI, avv. Manlio Cerroni, ha annunciato oggi in Commissione Ambiente del Comune la sua intenzione di aprire il gassificatore e l'impianto TMB Malagrotta due il 13 novembre per una cerimonia ufficiale di inaugurazione, senza attendere l'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) e le altre autorizzazioni di cui sopra, tuttora mancanti.

COMITATO MALAGROTTA