Umiltà e rispetto

 

29 agosto 2009 - Anche se potrà dare fastidio e creare malumori, non posso esimermi dal commentare l’ultima mail di Massimo Piras, portavoce della “Campagna Pubblica non bruciamoci il futuro”.

Suggerirei intanto un po’ di umiltà e di rispetto per i tanti che da anni si stanno battendo contro questo sistema sciagurato di smaltimento dei rifiuti.

Dire come fa Piras relativamente ad un risultato ottenuto: SINCERAMENTE NON CI PARE TRASCURABILE COME RISULTATO DOPO UN SOLO ANNO DI ATTIVITA'’ non tiene conto del fatto che l’attività della Campagna non è partita da zero; ma ha potuto contare e beneficiare di anni e anni di lotte, di manifestazioni, di digiuno a staffetta effettuato da centinaia di cittadini (a Trento, Roma, Napoli e Genova), di presìdi durati mesi davanti al Consiglio Regionale del Lazio, di decine di conferenze, incontri, dibattiti, di articoli sui giornali, di innumerevoli interventi in TV locali ed alcuni (solo alcuni chissà perché) su quelle nazionali.

Il lavoro costante, serio, preparato, mai demagogico fatto grazie all’apporto determinante e insostituibile di ‘"illustri" associazioni ambientaliste’, e di associazioni e comitati raccolti nella Rete Regionale Rifiuti del Lazio, ha permesso di passare da un’iniziale considerazione superficiale, quasi di irrisione, per le tematiche e le proposte che venivano fatte, ad un successivo apprezzamento sia per le argomentazioni che per i modi in cui erano poste.

Questo ha creato una reputazione di serietà e autorevolezza, che è stata poi la caratteristica cui sono stati improntati tutti gli incontri istituzionali e le numerose richieste di intervento in dibattiti e convegni sul tema dei rifiuti, cui sono invitati rappresentati della RRR, e di creare, di fatto e in tempi precedenti, quello spostamento di ‘SENSIBILITA' E L'EQUILIBRIO’ in Comune, Provincia e Regione (molto meno nei Municipi interessati). L’attività della “Campagna Pubblica non bruciamoci il futuro”, lodevole, si inserisce quindi in questa situazione creata faticosamente nel corso degli anni; e d'altronde Piras lo sa bene, visto che i primi incontri con le Istituzioni li ha avuti sotto l’equivoco (involontario?) di essere parte della Rete Regionale Rifiuti.

Veniamo al ‘PIENO SUCCESSO dell’iniziativa recente in merito al paventato avvio dell'inceneritore-gassificatore di Malagrotta’ per ricordare che il blocco dell’inceneritore nasce da un nostro incontro con l’ex Prefetto di Roma, Carlo Mosca, il 4 agosto del 2008, voluto dalla perseveranza dell’indimenticabile e rimpianto Gerardo Ferrante. Da quell’incontro il Prefetto si convinse della necessità di controlli e verifiche sull’impianto e inviò prima i VV.FF e poi il NOE dei Carabinieri per dei sopralluoghi, che portarono poi all’intervento della magistratura e al temporaneo sequestro dell’inceneritore (sarà per un caso che il Prefetto Mosca sia stato “avvicendato” proprio in concomitanza con la mancata inaugurazione ufficiale dell’inceneritore di Malagrotta dovuta a queste indagini?). L’attuale ritardo nell’avvio dell’impianto è dovuto evidentemente ad una cautela maggiore da parte di Cerroni e dei suoi (numerosi) supporters in seguito a quelle disaventure non preventivate; ed anche per definire alcune delle obiezioni dei Carabinieri sugli assetti proprietari e gestionali e sulle caratteristiche e dimensioni dell’impianto (passate in silenzio sulla stampa).

Ben venga questa mozione 408, che si aggiunge ad altre dello stesso tenore, ma qui suggerirei un po’ di cautela nell’annunciarla come un ‘PIENO SUCCESSO’. Chi come me e molti altri si occupa della questione di Malagrotta dalla metà degli anni ’80, quasi un quarto di secolo, ha messo insieme una quantità di mozioni, OdG, Consigli Straordinari, manifestazioni pubbliche, dichiarazioni, prese di posizione, comunicati stampa, assunzioni di responsabilità, ecc….da parte di rappresentanti politici, da far impallidire qualsiasi e completa collezione di figurine Panini; senza che peraltro si sia mai raggiunto in tutto questo tempo, quel risultato da poter essere definito “pieno successo”. Questa mozione è un altro tassello che insieme alle altre centinaia potrà, forse, smuovere qualcosa. Capisco l’autopromozione ma eviterei toni trionfalistici che fanno presupporre la soluzione di un problema che invece ancora non c’è. Abbiamo in Italia chi con lo stesso sistema ha già “risolto” il problema dei rifiuti a Napoli e quello dei terremotati dell’Aquila; francamente non sentiamo proprio la mancanza di un altro grande risolutore simile, in scala ridotta al nostro territorio.

Tra i firmatari della mozione c’è anche l’On. Ivano Peduzzi, di Rifondazione Comunista, che non scopre certo oggi la situazione di Malagrotta e dell’inceneritore, avendo dato il suo appoggio alle nostre lotte sin dalla sua elezione in Consiglio Regionale e, nel 2006, aveva aderito alla richiesta di Consiglio Regionale Straordinario sulla questione dell’inceneritore, insieme agli altri Consiglieri dei Verdi e dei Comunisti Italiani. Un Consiglio Straordinario mai svolto.

Alla richiesta però dei cittadini del presidio e della RRR della necessità, quindi, di azioni più incisive verso una maggioranza sorda e chiusa sugli interessi della lobby dell’incenerimento, questi partiti, e l’On Peduzzi, hanno ritenuto non fosse opportuno perché “non ci sono i numeri”.

 Una scelta miope, come dicemmo allora, che dava ormai per acquisito l’inceneritore di Malagrotta pensando che questo avrebbe chiuso l’impiantistica nel Lazio.

Come si è visto e come invece prevedevamo e dicevamo, questo ha aperto la strada ad altri impianti e ad altri appetiti. Poi l’anno scorso ha partecipato, insieme al resto della Sinistra, alla pantomina della revisione del Piano Rifiuti di Marrazzo, accontentandosi di discutibili e non garantiti cambi di numeri di impianti, ma lasciando di fatto inalterato l’impostazione di fondo del piano, incentrato sull’incenerimento.

Ora questa firma sulla mozione, speriamo con risultati migliori dei suoi precedenti impegni.

In chiusura, credo che nella lotta contro la sciagurata gestione dei rifiuti, tesa solo a favorire interessi particolari e per la soluzione di un problema, come quello dei rifiuti, che potrebbe addirittura diventare una risorsa, non abbiamo bisogno di proclami e di autocelebrazione, né di una inutile ‘SFIDA IN POSITIVO CHE LANCIAMO AD ALTRI SOGGETTI NEL FARE ANCORA MEGLIO SE POSSIBILE’. Anche perché in questo caso, per una questione di sportività, sarebbe necessario che la “Campagna Pubblica non bruciamoci il futuro” arrivasse a fare perlomeno a quello che altri hanno già fatto in tutti questi anni, per partire almeno alla pari, altrimenti sarebbe troppo svantaggiata.

Nel frattempo auguro a Piras e alla “Campagna” di continuare nel lavoro con il massimo dei successi, quelli veri, e di aumentare sempre più il numero dei sostenitori, elencato sul sito: http://www.nonbruciamocilfuturo.org/adesioni evitando, per il futuro, di dover ricevere richieste di cancellazione per adesioni non consapevoli.

Maurizio Melandri