
Dove vanno a finire...?
"Dove vanno a finire i palloncini, quando
sfuggono di mano ai bambini?...." si chiedeva
Renato Rascel in una canzoncina degli anni '60.
Quello che ci chiediamo noi, da molto tempo e senza
risposta, è dove vanno a finire le scorie del gassificatore di Malagrotta.
Quelle scorie che l'ineffabile avvocato Cerroni inviò trionfalmente a
Sindaco, Presidente di Regione, Assessori e dirigenti vari di tutte le
Amministrazioni dopo la prima prova dell'impianto fatta nella notte tra il
4 e 5 agosto 2008.
Come fu chiarito successivamente, quelle scorie non
potevano essere trattate così superficialmente, era necessaria una
procedura, un'analisi da parte dell'ARPA che ne definisse le caratteristiche
per stabilire se effettivamente, come sostiene il Cerroni, queste scorie si
possano trattare alla stregua di inerti o se, invece, siano rifiuti
industriali, pericolosi, inquinanti e quindi debbano essere attuate
precauzioni particolari.
Una domanda legittima avanzata immediatamente dopo
essere venuti a conoscenza dell'Ordinanza n. 14 del 25 marzo 2005, che
destinava l'area di Testa di Cane a luogo di smaltimento di queste scorie;
una domanda che però ha avuto soltanto
risposte evasive e infastidite.
E adesso però a noi, riconosciuti rompiscatole, si
aggiungono anche gli americani; Jack Macy, Coordinatore Commerciale del
programma Rifiuti Zero di San Francisco, dopo la sua visita a Roma nella
quale ha visitato gli impianti di Malagrotta scrive a Sergio Apollonio "When
I talk here about the Malagrotta MBT and gasification, I am asked what they
are doing with the residual slag. Do you know? " (quando io parlo qui
del MBT - Trattamento Meccanico Biologico - e della gassificazione, mi
chiedono cosa fanno con le scorie. Tu lo sai?"
No, caro Jack Macy, Sergio non lo sa; ma non è strano,
visto che non lo sanno, e neanche se lo chiedono, al Comune di Roma o al
Municipio XVI, neanche l'ARPA presumiamo, visto che sono ancora arrivate
risposte.
Anche l'ing. Piergiorgio Rosso, esperto di sistemi
industiali e da anni "consulente" del Comitato Malagrotta, sottolinea
l'esigenza di conoscere la destinazione e il trattamento di queste scorie "Ricordo
molto bene che durante il briefing con Macy tenutosi nell'auditorium di
COLARI, il rappresentante COLARI a domanda rispose che lo slag era portato
in discarica in quanto inerte. Ricordo altresì che nel decreto di AIA il
COLARI era tenuto ad effettuare in fase di primo avviamento l'analisi dei
due residui (ferroso e inerte) in laboratorio "terzo" ai fini della
sua definitiva caratterizzazione. Giustamente è stato scritto alla
Commissione Ambiente in merito; io suggerisco di fare cosa analoga all'ARPA
che se ne dovrebbe occupare ancora più direttamente e tecnicamente. Allo
stato dei fatti "un nuovo materiale di rifiuto" è creato dal
gassificatore COLARI e l'autorità pubblica non ha ancora deciso nè ha dato
disposizioni al gestore su come trattarlo, conservarlo, smaltirlo."
Poco meno di due anni fà scrivevo: "...i nuovi
Assessori di Comune e Provincia, ed anche quello ancora al suo posto in
Regione, non ritengono di dover essere informati in tempo reale di ogni
decisione su un argomento così scottante come quello sui rifiuti in generale
e sulla situazione di Malagrotta in particolare?
E i
Municipi? Presidenti, Assessori e Consiglieri del XVI soprattutto, ma anche
del XV, possibile che non si rendano conto della grande minaccia data da una
gestione della discarica prima, e del gassificatore adesso, fatta da chi ha
ampiamente dimostrato un disprezzo per i rischi e i disagi dei cittadini,
oltre che per le leggi stesse?"
E' così triste doversi ripetere. E come dice Sergio
Apollonio, è ancora più necessario e urgente l'intervento dell'autorità
pubblica.
Anche perchè, probabilmente non c'è da fare chissà
quali investigazioni e ricerche particolari, basterebbe andare a vedere
cos'è quel materiale che da alcune settimane viene accumulato sulla sommità
della discarica....
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Maurizio Melandri