L'assuefazione alla sopraffazione?


 

Il gassificatore ha iniziato le prove di funzionamento, che hanno prodotto le ormai famose scorie mostrate orgogliosamente dal Capodipartimento (anti)Ambiente del Comune di Roma, Paolo Togni, nell’incontro avvilente che abbiamo avuto ad agosto.

Proviamo a verificare le condizioni di sicurezza (!) e di legalità (!!) con le quali si è dato l’avvio a queste prove.

Partiamo dal decreto n°37 del 30 giugno 2008 del Commissario per i rifiuti, il Presidente della Regione Piero Marrazzo, che nelle ultime ore del suo mandato commissariale ha emanato l’autorizzazione ad effettuare le prove per la messa in funzione dell’impianto; decreto del quale siamo venuti a conoscenza quasi due mesi dopo e per via indiretta, come nella migliore e consolidata pratica antidemocratica dei nostri amministratori.

Nei ripetuti incontri di luglio e agosto con gli Assessori del Comune e della Provincia, De Lillo e Civita, non si è mai parlato di questa autorizzazione e si può presumere che anche loro, così come i Presidenti dei Municipi XV e XVI, non ne fossero a conoscenza; così come non ne era a conoscenza nemmeno il Comandante dei Vigili del Fuoco Luigi Abate, che il 5 agosto, in un incontro con i Comitati e alla presenza del Prefetto Carlo Mosca, ha detto di non aver effettuato nessun controllo, perché le caratteristiche dell’impianto escludevano la necessità di controlli preventivi da parte dei Vigili del Fuoco, e che comunque per poterli effettuare avevano bisogno della richiesta del Certificato Prevenzione Incendi da parte della CO.LA.RI.

In seguito alle nostre obiezioni, documentate anche da una circolare del Ministero dell’Interno, che evidentemente il responsabile regionale dei Vigili del Fuoco non aveva preso in considerazione, il Prefetto ordinava dei controlli per verificare la situazione nell’impianto di Cerroni.

E sorpresa, sorpresa!!!...

Intanto ora sappiamo che una richiesta per il rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi era stata fatta dalla CO.LA.RI il 17 luglio, anche se il Capo dei Vigili del Fuoco non ne sapeva niente; e poi, nel sopralluogo effettuato l’8 agosto, il personale dei Vigili del Fuoco incaricato riscontrava che i lavori sia edili che impiantistici non erano ancora stati completati, anche se erano in corso attività - evidentemente illegali - di prova dell’impianto e di trattamento delle acque di percolato, ed ha quindi sospeso l’attività in attesa di chiarimenti da parte di Cerroni; il quale ha quindi presentato una domanda di sospensione della Dichiarazione di Inizio Attività e dei conseguenti sopralluoghi.

Da sottolineare poi che i Funzionari dei Vigili del Fuoco hanno richiesto documentazione sulla tipologia e quantità delle sostanze pericolose - come da D. Lgs. 334/99 (Seveso II) – e di tutti i procedimenti autorizzativi – AIA, VIA, Decreti Regionali ecc.. – per valutare eventuali modifiche apportate al progetto approvato.

Esattamente quello che andiamo chiedendo inutilmente da due anni!!!!!!!!!

Ma allora Marrazzo ha dato l’autorizzazione a far partire le prove del gassificatore senza minimamente preoccuparsi che queste avvenissero in una situazione di sicurezza per i cittadini e i lavoratori stessi dell’impianto?

E i nuovi Assessori di Comune e Provincia, ed anche quello ancora al suo posto in Regione, non ritengono di dover essere informati in tempo reale di ogni decisione su un argomento così scottante come quello sui rifiuti in generale e sulla situazione di Malagrotta in particolare?

E i Municipi? Presidenti, Assessori e Consiglieri del XVI soprattutto, ma anche del XV, possibile che non si rendano conto della grande minaccia data da una gestione della discarica prima, e del gassificatore adesso, fatta da chi ha ampiamente dimostrato un disprezzo per i rischi e i disagi dei cittadini, oltre che per le leggi stesse?

E a proposito di controlli, ma le irregolarità riscontrate durante il sopralluogo dai Vigili del Fuoco sono sanabili solo con una sospensione delle prove? Non prevedono nessun tipo di sanzione o di rinvio alle autorità giudiziarie?

Ho provato a chiedermi come mai non sono poi tanto scandalizzato da tutto questo, e la risposta è che ormai evidentemente siamo abituati ed assuefatti a questa sopraffazione, a questa perdita di diritti democratici come cittadini, ad un Piero Marrazzo ex giornalista d’inchiesta ed ora marionetta di un ventriloquo (o di più di uno), a degli amministratori che non sanno niente di quello per cui assumono responsabilità ma che comunque decidono, a dei mass media molto attenti a quello che NON devono dire per proteggere gli interessi dei padroni dei grandi mezzi di comunicazione.


 Maurizio Melandri